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3 settimane fa

I santi di oggi 20 maggio:

I santi di oggi 20 maggio:

nome Maria Madre della Chiesa- titolo Madre dei fedeli e dei pastori della Chiesa- ricorrenza 20 maggio (data variabile), lunedì dopo Pentecoste- Il giorno 11 febbraio 2018 su volontà di Papa Francesco la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha iscritto nel Calendario romano generale, al lunedì dopo Pentecoste, la celebrazione di Maria Madre della Chiesa con il grado di memoria. Papa Paolo VI, rivolgendosi ai padri conciliari del Vaticano II, dichiarò che Maria Santissima è la Madre della Chiesa. La Vergine Maria è la Madre di tutti gli uomini e specialmente dei membri del Corpo Mistico di Cristo, poiché è la Madre di Gesù per l'Incarnazione. Gesù stesso lo confermò dalla Croce prima di morire, dandoci sua Madre come nostra madre nella persona di San Giovanni dicendo: "Donna, ecco tuo figlio!". E poi: "Ecco tua madre!". La Madonna sottolinea il decreto «accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero». Dobbiamo avere lo stesso atteggiamento del discepolo amato. Ecco perché la pietà della Chiesa verso la Beata Vergine è un elemento intrinseco del culto cristiano. Adempiendo così la profezia della Vergine, che ha detto: "Tutte le generazioni mi chiameranno beata". Perché Maria è la madre della Chiesa? Maria è la Madre della Chiesa perché, essendo la Madre di Cristo, è anche la madre dei fedeli e dei pastori della Chiesa, che formano con Cristo un unico Corpo Mistico. Perché chiamiamo Maria Mediatrice e Cooperatrice della Redenzione? Chiamiamo Maria Mediatrice e Cooperatrice della Redenzione perché, con la sua materna carità e la sua collaborazione nel Sacrificio di Cristo, ha partecipato alla nostra riconciliazione, che si applica ai fratelli di suo Figlio che sono ancora pellegrini con la sua costante e amorevole intercessione. Quale culto paga la Chiesa alla Beata Vergine? La Chiesa rende alla Vergine un culto singolare, iniziato all'inizio della Chiesa e durerà per sempre, secondo le parole profetiche di Maria: "Tutte le generazioni mi chiameranno benedetta". L'amore che i fedeli pagano a Maria come Madre, cercando di amarla come il Signore che Gesù ama, è ciò che noi conosciamo come Pietà filiale.

nome San Bernardino da Siena- titolo Sacerdote- nome di battesimo Bernardino degli Albizzeschi- nascita 8 settembre 1380, Massa Marittima- morte 20 maggio 1444, L'Aquila- ricorrenza 20 maggio- Canonizzazione Roma, 24 maggio 1450 da papa Niccolò V- Santuario principale Basilica di San Bernardino- Attributi IHS (Cristogramma diffuso da Bernardino), tre mitrie ai piedi, libro- Patrono di Predicatori, pubblicitari, lanaioli, tessitori, preghiere, ammalati ai polmoni, pugili- Questo illustre e degno discepolo di S. Francesco d'Assisi nacque dalla nobile famiglia degli Albizzeschi nei pressi di Siena nel 1380. Non aveva ancora tre anni quando rimase orfano di madre, e a sei, anche di padre. Ma un fanciullo come lui che già dava segni di predestinazione, non doveva essere trascurato, e non doveva imbrattarsi di fango mondano: possiamo dire che venne allevato ed educato alla scuola di Maria SS.ma. Il grazioso Bernardino, delicato, modesto e cortese con tutti, cresceva, sotto la tutela delle pie zie e della cugina Tobia, in sapienza e in grazia come il fanciullo Gesù. Era talmente delicato, che avendo una volta uno zio paterno invitato amici un po' volgari in casa sua, egli disgustato disse allo zio: «O si correggono nel parlare, o vado via di casa io». Degna di menzione è la scena che si svolse un giorno tra il santo fanciullo e la cugina. "Sapete" le disse tutto raggiante in volto "che io sono tanto innamorato di una nobilissima Signora che darei volentieri la mia vita per godere della sua presenza e che se passassi un giorno senza vederla non potrei chiudere occhio nella notte?!!... " La cugina dapprima rimase stupita di questo parlare, ma poi si rasserenò quando egli le narrò che, ogni giorno si recava a pregare e venerare un'immagine della Vergine, che si trovava a porta Camollia. Compiuto felicemente il corso di filosofia, si dedicò allo studio del diritto ecclesiastico e civile, ma più di tutto della Sacra Scrittura. Nella peste del 1400 che per quattro mesi infestò Siena, il Santo, ventenne, fu tra i generosi fedeli che si dedicarono con eroica carità a curare gli appestati rimanendo, per disposizione divina, illeso da tale morbo. Nel 1402 si unì ai figli del Poverello d'Assisi, tra i quali un anno dopo emetteva la sua professione religiosa e nel 1404 celebrava la sua prima Messa. Da quel momento si manifestò in lui il grande ministro del Signore, incominciando dalla riforma dei costumi. Il primo anno di sacerdozio lo passò nel convento del monte Amiata, ove si dedicò ad un maggior studio e ad una più intensa pietà. Nel 1417 lo troviamo guardiano del convento di Fiesole e predicatore insigne. Tre argomenti trattava con predilezione: la carità, la devozione alla SS. Vergine, ed il SS. Nome di Gesù, di cui fu uno dei primi strenui propagatori e di cui parlava sempre con trasporto. L'eloquenza sua piegava il popolo e lo trascinava ove voleva. D'altra parte il Signore ne rafforzava la parola con miracoli. Finalmente, ricco di meriti se ne volò al cielo a ricevere il premio nel 1444. Morì il 20 maggio a L'Aquila dove si recò per tentare di riconciliare due fazioni che in città si affrontavano apertamente. In seguito il suo corpo fu sepolto nella basilica di San Bernardino dell'Aquila, fatta costruire dal confratello Giovanni da Capestrano, all'interno del omonimo mausoleo. PRATICA. Impariamo da S. Bernardino una tenera e filiale devozione alla Madonna, cercando di conoscerla, amarla, imitarla, per andare a Gesù per mezzo suo, poichè «il devoto di Maria certamente si salva». PREGHIERA. O Signore Gesù, che hai accordato al tuo beato confessore Bernardino un amore particolare al tuo Santo Nome e alla Madre tua: dehl per i suoi meriti e la sua intercessione, infondi, benigno, in noi lo spirito del tuo amore. MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Aquila, nell'Abruzzo, san Bernardino da Siéna, Sacerdote dell'Ordine dei Minori e Confessore, che illustrò l'Italia colla parola e coll'esempio.

nome Santa Lidia di Filippi- titolo esemplare donna cristiana- ricorrenza 20 maggio e 3 agosto- Ecco una Santa il cui nome non si legge in nessun Martirologio, ma che si incontra in una celebre pagina degli Atti degli Apostoli, vergata dalla mano dell'Evangelista Luca. «Imbarcatici a Troade ? racconta dunque San Luca, in prima persona perché anch'egli, quella volta, era tra i discepoli che seguivano San Paolo ? facemmo vela direttamente per la Samotracia, e il giorno seguente per Neapoli; e di lì a Filippi, che è la città principale di quella parte della Macedonia, ed è colonia romana, e vi passammo alquanti giorni. Venuto il sabato, andammo fuor di porta presso al fiume, dove pareva che fosse il luogo della preghiera; e postici a sedere ci mettemmo a parlare alle donne là adunate. Una di loro, per nome Lidia, della città di Tiatira, che vendeva la porpora ed era timorata di Dio, stava ad ascoltarci. E il Signore le aprì il cuore per ricevere le cose dette da Paolo. E battezzata che fu con la sua famiglia, ella c'invitò dicendo: "Se mi tenete per una credente nel Signore, venite a stare in casa mia", e ci costrinse a seguirla». Era dunque una donna energica; molto probabilmente, come vedremo, era a capo di una tintoria. Energica e coraggiosa nella ospitalità verso quegli sconosciuti. Santa Lidia fu così la prima credente e battezzata della colonia romana di Filippi, resa celebre, un secolo prima, dalle lotte tra Cesare e Pompeo. Donna cordiale e generosa, Lidia ospitò nella sua casa San Paolo e il gruppetto di Apostoli e di discepoli che lo seguivano nella predicazione. Durante la loro permanenza a Filippi, San Paolo e San Sila, o Silvano, furono anche impri­gionati e flagellati dai littori come perturbatori della quiete pubblica. Rilasciati perché cittadini romani, prima di allontanarsi dalla città, passarono per un'ultima volta dalla casa ospitale di Lidia, per salutarvi i nuovi fratelli in Cristo, raccoltisi attorno alla prima convertita della città. Dopo, non si sa più nulla di Lidia, apertasi alla fede la sera di quel sabato, fuori delle mura, tra le donne convenute nel luogo della preghiera. Né di lei, né della sua famiglia battezzata insieme con lei, né della sua attività industriale e mercantile. La si può immaginare custodire il ricordo di quel passaggio degli uomini di Dio così vicino a lei, nella sua casa, accanto alle care fattezze dei familiari, come una presenza luminosa e benefica; un trasalimento breve, ma che ha mutato per sempre il corso della vita, per la donna «timorata di Dio». Altro non si sa; e quindi sul conto di Santa Lidia tutto è congettura. Un particolare però, accennato da San Luca, le ha valso una precisa attribuzione. Si legge infatti che ella vendeva la porpora. E la porpora, tipico prodotto orientale, veniva usata per tingere le stoffe di un color rosso brillante e indelebile. Era quindi la materia prima e più preziosa dei tintori. Per questo Santa Lidia, ospite degli Apostoli e mercante di porpora a Filippi, viene considerata Patrona dell'antica e nobile arte della tintoria. MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di santa Lidia di Tiátira, che, commerciante di porpora, a Filippi in Macedonia, oggi in Grecia, ascoltando la predicazione di san Paolo Apostolo prima fra tutti credette al Vangelo.

nome Beata Colomba da Rieti- titolo Vergine- nome di battesimo Angiolella Guadagnoli- nascita 2 febbraio 1467, Rieti- morte 20 maggio 1501, Perugia- ricorrenza 20 maggio- Beatificazione 25 febbraio 1625 da papa Urbano VIII- Santuario principale monastero della Beata Colomba, Perugia- Attributi colomba, corona di rose e gigli- Colomba, esempio interessante di terziaria domenicana, già in vita fu acclamata come saggia consigliera e guaritrice in quella Perugia che le tributò un funerale pubblico a cui partecipò gran parte dela cittadinanza. Era nata a Rieti da una famiglia che commerciava in tessuti. Durante l'adolescenza si dice abbia avuto visioni e persino visitato la Palestina durante un'estasi. Si tagliò i capelli per respingere i corteggiatori e all'età di diciannove anni si fece terziaria domenicana. Facendo visita in carcere a un assassino lo condusse al pentimento. Le si attribuì la capacità di operare guarigioni e di riuscire a vivere con un'alimentazione estremamente scarsa. Un giorno lasciò la sua casa di buon mattino e partì per una destinazione sconosciuta: arrestata a Foligno per un errore d'identità, fu raggiunta dai genitori, con i quali poi si trasferì a Perugia, allora una delle più turbolente città italiane. Accolta festosamente andò a vivere insieme ad altre terziarie sue compagne, e fu presa sotto la protezione dei Baglioni, famiglia ricca e influente. Alcuni domenicani e francescani sollevavano dubbi sulla possibilità che vivesse solo di bacche e di estasi, e uno di essi, divenuto poi suo confessore e biografo, raccomandò prudenza e che si facesse trascorrere un periodo di dieci anni prima di qualsiasi ammissione riguardo alla sua santità. Il popolo non aveva però questo tipo di remore e le ottenne una casa nella quale, con poche compagne, ella poté pronunciare i voti perpetui nel 1490. Durante un'epidemia di peste i magistrati della città seguirono il suo consiglio di indire processioni penitenziali; molti malati guarivano al solo contatto con lei, ed ella stessa contrasse la peste ma guarì, attribuendo la cosa all'intercessione di S. Caterina da Siena (29 apr.), alla quale era molto devota. Agì da mediatrice di pace durante violente dispute cittadine. Una volta mise in guardia i suoi concittadini da imminenti attacchi esterni, che poterono essere così respinti. Quando papa Alessandro VI passò da Perugia ne fu impressionato, ma gli ammonimenti che ella in seguito pronunziò non furono ugualmente mai resi pubblici. Umiliò Lucrezia Borgia, che divenne sua acerrima nemica, e alla cui influenza venne attribuita la persecuzione (e le accuse di pratiche magiche) che fece seguito. Colomba sopportò molti mali fisici e dal letto di morte consigliò i potenti di Perugia di praticare la carità e la giustizia verso i poveri. Morì all'età di soli trentaquattro anni nella festa dell'Ascensione del 1501. Nel 1627 il suo culto fu confermato. MARTIROLOGIO ROMANO. A Perugia, beata Colomba (Angela), vergine della Penitenza di San Domenico, che si adoperò per pacificare la città divisa tra fazioni.

nome San Talaleo- titolo medico e Martire- nascita fine II secolo, Gerusalemme- morte 284 circa, Egea di Cilicia- ricorrenza 20 maggio- Talleleo soffrì il martirio in Egea di Cilicia, durante la persecuzione dell'imperatore Numeriano. Esercitava la professione di medico; dai greci è ricordato come anarghiro, cioè medico che curava gratuitamente. In questa categoria i più famosi sono Cosma e Damiano (26 set.). Si dice che Talleleo venisse dal Libano e fosse figlio di un generale romano. Dopo essere fuggito in un oliveto durante la persecuzione, fu catturato e condotto sotto scorta a Egea e là gettato in mare; a forza di braccia riuscì però a raggiungere la spiaggia e allora fu decapitato. Nel culto gli sono associati altri martiri: sia carnefici incaricati della sua esecuzione e convertiti dalla sua fede, sia spettatori con lui solidali. MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Ayaș in Cilicia, nell’odierna Turchia, san Talaleo, martire.

nome Sant'Austregesilio di Bourges- titolo Vescovo- nascita 551 circa, Bourges, Francia- morte 624 circa, Bourges, Francia- ricorrenza 20 maggio- Attributi raffigurato come un cavaliere a cavallo, a volte con un abito religioso sopra la sua armatura- Patrono di Bourges- Austregisilo, chiamato anche Outrille, fu vescovo di Bourges negli ultimi dodici anni della sua vita. Apparteneva a una locale famiglia nobile ma caduta in povertà, ed era addetto alla corte di re Gontrano a Chalon-sur-Saone. Poiché un membro della corte lo aveva accusato duramente, si ricorse all'ordalia, con la quale Austregisilo poté mostrare la sua retta intenzione: poco prima della sfida l'accusatore venne infatti sbalzato da cavallo e morì. Questo episodio confermò Austregisilo nella sua volontà di consacrarsi a Dio. Fu ordinato prete e nominato abate di Saint-Nizier a Lione. Stimato sia per la sua saggezza che per il dono delle guarigioni, fu in seguito consacrato vescovo. S. Amando (6 feb.), futuro apostolo delle Fiandre, era tra i suoi discepoli e visse da giovane in una cella presso la cattedrale di Bourges sotto la guida del vescovo. Di Austregisilo si ricordano queste parole sulla scelta del celibato: «Se io avessi una buona moglie avrei paura di perderla, se ne avessi una cattiva preferirei non averne alcuna». Si tratta delle parole pronunziate davanti al re quando aveva deciso di diventare prete. È il santo patrono di Bourges. MARTIROLOGIO ROMANO. A Bourges nella regione dell’Aquitania, in Francia, sant’Austregesilio, vescovo, che si mostrò ministro di carità soprattutto tra i poveri, gli orfani, i malati e i condannati a morte.

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6 commenti

@Laleghista__isback_

un mese fa

Oggi a Trevignano è festa

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