@Vitupero

3 settimane fa

I santi di oggi 21 maggio:

I santi di oggi 21 maggio:

nome San Vittorio di Cesarea- titolo Martire- morte Cesarea di Cappadocia- ricorrenza 21 maggio- Attributi palma, croce- Patrono di Feletto e Pertosa- La tradizione vuole che sia stato un soldato romano che ha subito il martirio a Cesarea di Cappadocia con Polieuto e Donato. La Chiesa cattolica lo venera il 21 maggio: era presente nel Martirologio Geronimiano, che lo citava al 21 maggio insieme agli altri due martiri Polieuto e Donato, è da lì è passato nel Martirologio Romano, senza che tuttavia si sappia altro della sua vita. Il suo culto ebbe grande diffusione in Italia, perché fu il nome di diversi sovrani e principi di Casa Savoia. MARTIROLOGIO ROMANO. A Cesarèa, nella Cappadócia, il natale di santi Martiri Poliéuto, Vittóre e Donato.

nome Santi Cristoforo Magallanes e 24 compagni- titolo Martiri messicani- ricorrenza 21 maggio- La figura di Don Cristobal viene commemorata insieme a quella dei suoi ventiquattro compagni martiri messicani, uccisi nel clima di persecuzione contro la Chiesa che ha tormentato la storia messicana di inizio sec. XX. Sacerdote dalla fede viva e pastore pieno di zelo, come missionario tra gli indigeni "huichole", Cristoforo seppe suscitare numerose vocazioni sacerdotali. Di fronte alla persecuzione non si perse d'animo e alla chiusura del seminario di Guadalajara si offrì di fondarne uno nella sua parrocchia per continuare la formazione dei futuri sacerdoti. Poco prima di essere fucilato, di fronte al plotone di esecuzione trovò la forza di confrontare i suoi compagni e offrì il sangue per la rappacificazione e l'unione del Messico. Cristoforo e i suoi 25 compagni di martirio sono stati beatificati da Giovanni Paolo II il 22 novembre 1992; dallo stesso pontefice sono stati canonizzati il 21 maggio 2000. Tutti i martiri: Cristobal Magallanes Jara, Sacerdote, 25 maggio, Roman Adame Rosales, Sacerdote, 21 aprile, Rodrigo Aguilar Aleman, Sacerdote, 28 ottobre, Julio Alvarez Mendoza, Sacerdote, 30 marzo, Luis Batis Sainz, Sacerdote, 15 agosto, Agustin Caloca Cortes, Sacerdote, 25 maggio, Mateo Correa Magallanes, Sacerdote, 6 febbraio, Atilano Cruz Alvarado, Sacerdote, 1 luglio, Miguel De La Mora De La Mora, Sacerdote, 7 agosto, Pedro Esqueda Ramirez, Sacerdote, 22 novembre, Margarito Flores Garcia, Sacerdote, 12 novembre, Jose Isabel Flores Varela, Sacerdote, 21 giugno, David Galvan Bermudez, Sacerdote, 30 gennaio, Salvador Lara Puente, Laico, 15 agosto, Pedro de Jesus Maldonado Lucero, Sacerdote, 11 febbraio, Jesus Mendez Montoya, Sacerdote, 5 febbraio, Manuel Morales, Laico, 15 agosto, Justino Orona Madrigal, Sacerdote, 1 luglio, Sabas Reyes Salazar, Sacerdote, 13 aprile, Jose Maria Robles Hurtado, Sacerdote, 26 giugno, David Roldan Lara, Laico, 15 agosto, Toribio Romo Gonzalez, Sacerdote, 25 febbraio, Jenaro Sanchez Delgadillo, Sacerdote, 17 gennaio, David Uribe Velasco, Sacerdote, 12 aprile, Tranquilino Ubiarco Robles, Sacerdote, 5 ottobre. MARTIROLOGIO ROMANO. Santi Cristoforo Magallanes, sacerdote, e compagni, martiri, che in varie regioni del Messico, perseguitati in odio alla fede cristiana e alla Chiesa cattolica, per aver professato Cristo Re ottennero la corona del martirio.

nome San Carlo Eugenio de Mazenod- titolo Vescovo e fondatore dei Missionari oblati di Maria Immacolata- nome di battesimo Charles-Joseph-Eugène de Mazenod- nascita 1 agosto 1782, Aix en Provence, Francia- Ordinato presbitero 21 dicembre 1811- Nominato vescovo 1º ottobre 1832 da papa Gregorio XVI- Consacrato vescovo 14 ottobre 1832 dal cardinale Carlo Odescalchi, S.I.- morte 21 maggio 1861, Marsiglia, Francia- ricorrenza 21 maggio- Beatificazione 19 ottobre 1975 da papa Paolo VI- Canonizzazione 3 dicembre 1995 da Giovanni Paolo II- Incarichi ricoperti Vescovo titolare di Icosio (1832-1837), Vescovo di Marsiglia (1837-1861)- Carlo Eugenio de Mazenod fu vescovo di Marsiglia e fondatore degli Oblati di Maria Immacolata, congregazione nata a livello diocesano e che presto ebbe un importante influsso nel mondo missionario del tempo (soprattutto in Canada e negli Stati Uniti d'America). Un risultato tanto buono sarà sembrato improbabile a un osservatore contemporaneo. Carlo era nato a Aix-en-Provence pochi anni prima della Rivoluzione francese e morì prima del concilio Vaticano T, vivendo in un periodo di crisi per la Chiesa. Fu uomo del suo tempo e noi fatichiamo a comprenderne tutte le scelte: come molti cattolici di allora, infatti, era favorevole al potere temporale del papato, ma il suo ultramontanismo fu di genere piuttosto moderato. Da bambino dovette andare in esilio con la sua famiglia in Italia, durante gli eccessi della Rivoluzione. Da ragazzo sentì parlare della prigionia del papa Pio VII causata da Napoleone) a Savona e a Fontaincbleau. Superando molte difficoltà entrò in seminario nel 1808 e fu ordinato prete nel 1811. Ispirato da ideali missionari fondò, nel 1816, la Società dei missionari di Provenza, che nel 1826 prese il nome di congregazione degli Oblati Missionari di Maria Immacolata, che si proponeva di migliorare il livello del clero e, di conseguenza, dei laici. Gli oblati non erano un ordine separato, essendo costituito da preti diocesani al modo degli Oblati di S. Carlo (Borromeo), fondati anni dopo in Inghilterra dal cardinal Manning. Lo zelo di Carlo venne notato e approvato: fu nominato coadiutore e poi successore (1837) dello zio, vescovo di Marsiglia. L'impressione esteriore e questa nomina di stile nepotista possono richiamare uno stile di vita dei vescovi da ancien régime, ma il suo zelo e l'efficienza nell'affrontare i problemi di un grande centro portuale (la cui popolazione raddoppiò rapidamente di numero) devono essere sottolineati. Fondò nuove parrocchie e ~sai morse chiese per la popolazione in espansione, formaanielhedis~. Non si limitò a riformare l'amministrazione della sua diocesi ma prese parte anche ai dibattiti d'importanza nazionale. Nel frattempo i suoi oblati conoscevano un grande sviluppo e dal 1826 iniziavano a orientarsi anche verso le missioni estere, divenendo gradualmente attivi in Sud Africa, Ceylon (l'odierno Sri Lanka) e Sud America, per non parlare di paesi europei come l'Inghilterra. All'inizio operarono nelle istituzioni già esistenti, come i seminari dei quali assunsero la direzione; più tardi però, specialmente in Nord America, si occuparono anche delle parrocchie. Un'idea dell'importanza raggiunta dalla congregazione in Canada e negli Stati Uniti si può ricavare dal fatto che quasi tutti i vescovi canadesi provenissero da essa e che, proprio negli Stati Uniti, la provincia fondata nella metà del xix secolo si sviluppò tanto da dover essere suddivisa in quattro province regionali, con una quinta per gli immigrati di lingua francese. Carlo morì il 21 maggio 1861 e fu beatificato nel 1975. MARTIROLOGIO ROMANO. A Marsiglia in Francia, san Carlo Eugenio de Mazenod, vescovo, che, per portare il Vangelo tra i poveri, istituì i Missionari Oblati di Maria Immacolata e per circa venticinque anni diede lustro alla sua Chiesa con le virtù, le opere, la predicazione e gli scritti.

nome San Godrico- titolo Eremita- nascita Walpole, Norfolk- morte 21 maggio 1170, Durham, Inghilterra- ricorrenza 21 maggio- Venditore ambulante, pellegrino, marinaio, balivo e poi eremita per cinquant'anni o più: Godric fu tutto questo, e anche compositore di musica e versi, raro esempio di uomo medievale di umili origini del quale possediamo testimonianze personali contemporanee. Nacque a Walpole (Norfolk) in una famiglia di contadini anglosassoni; invece di dedicarsi ai lavori agricoli fece il venditore ambulante nel Lincolnshire, dove si era trasferita la famiglia, dal 1085 al 1089. Fece allora il suo primo pellegrinaggio a Roma, imbarcandosi poi verso il nord: esercitò il commercio tra Scozia, Fiandre e Danimarca. Concluse buoni affari, entrando in comproprietà di una nave e poi di un'altra, della quale divenne capitano. Nel 1101, forse via mare, fece un pellegrinaggio a Gerusalemme; è possibile, ma non provato, che fosse lui quel Godric «pirata inglese» di cui parla Baldovino I. a Giaffa nel 1102. Era abbastanza ricco da passare, nel viaggio di ritorno dalla Terra Santa, da Compostella. Non molto dopo tornò di nuovo a Roma e a Saint-Gilles in Provenza. Questi viaggi furono seguiti da un terzo pellegrinaggio a Roma, accompagnato dall'anziana madre, che doveva essere della sua stessa dura tempra. Decise di rinunciare al mondo e vendette tutti i suoi beni; compì così il primo tentativo di vita eremitica in una foresta vicino a Carlisle, unendosi poi a un altro eremita che viveva a Wulsingham (vicino a Durham) fino alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1108. Pochi mesi dopo partì per un altro pellegrinaggio a Gerusalemme dove visitò i Luoghi Santi, unendosi ad altri eremiti nel deserto di S. Giovanni Battista (il deserto di Giudea) e lavorando, per parecchi mesi, nel famoso ospedale di Gerusalemme. Di nuovo parve incerto sul da farsi, pensando anche di riprendere l'antico lavoro di venditore ambulante per riuscire a occupare un eremo abbandonato vicino a Whitby. Un anno dopo però lo troviamo a Durham, sagrestano della chiesa di S. Gilles e membro del coro a St Mary-le-How. Avendo ormai più di quarant'anni, fissò finalmente la sua dimora a Finchale sul fiume Wear, prima nel "Chiostro di S. Godric" e poi nel luogo ora occupato dal monastero di Finchale. Ancor oggi si può vedere il luogo della sua cappella, quantunque incorporata nella chiesa attuale. Intraprese la vita eremitica che aveva scelto, dapprima senza alcuna direttiva, nutrendosi di radici e bacche, poi iniziando a coltivare vegetali, a macinare orzo per fare il pane e a tagliare alberi per costruirsi una capanna. In seguito aggiunse una piccola chiesa di pietra, collegata alla sua cella da un chiostro fatto di canne e intonacato. Benché il suo biografo, Reginaldo di Durham, metta in rilievo gli aspetti di pellegrino devoto durante la sua precedente vita sui mari, Godric se ne doleva, considerandoli anni di frodi e impurità, pieni di peccati che voleva espiare con un regime estremamente austero. Trascorreva una vita solitaria e monotona, ma non priva di pericoli: una volta, per lo straripamento del fiume Wear, rischiò di annegare; un'altra volta (1138) fu selvaggiamente percosso da soldati scozzesi che credevano che nascondesse un tesoro. Una svolta notevole si produsse quando Ruggero, priore di Durham, gli diede una norma di vita, regolò le visite dei molti che volevano incontrarlo, e gli offrì di essere associato ai monaci di Durham. Pure i cistercensi lo stimavano e gli facevano visita; tra essi c'era anche S. Aelredo di Rievaulx (12 gen.) e S. Roberto di Newminster (7 giu.). Un contemporaneo così lo descrive: «Forte e agile e, a dispetto della sua bassa statura, di aspetto molto venerabile [...] Aveva una fronte ampia, grigi occhi vivaci e sopracciglia folte che quasi si toccavano. Il viso era ovale, il naso luogo e la bomba folta. Un altro lo definisce un buon ascoltatore, sempre serio e solidale con chi soffriva; questa osservazione portò qualche scrittore a sottolineare che gli eremiti medievali venivano accolti come consiglieri nei villaggi, assumendo un compito che non era però lo scopo precipuo della loro vita, passata in una vera solitudine fatta di lunghe preghiere liturgiche alternata con la contemplazione silenziosa dei misteri divini, nel quadro di un'austera penitenza. Il regime nascosto di Godric a Finchalc fu in effetti alterato dalle numerose visite; ciò non deve però impedirci di riconoscere che il suo austero stile di vita non era in sostanza cambiato. Non vennero meno manifestazioni diaboliche, né le acute sofferenze fisiche, specialmente negli ultimi anni. Passò quasi sessant'anni a Finchale, e negli ultimi tempi ricevette messaggi d'incoraggiamento da parte di S. Tommaso di Canterbury (29 dic.) e persino una lettera affettuosa di papa Alessandro III, giunta fino a noi. Un'attività supplementare che contribuì alla sua fama fu la composizione di versi (i primi in inglese medievale) arrangiati per la musica, molto vicini allo stile del canto gregoriano: c'è un inno dedicato alla Vergine Maria, uno a S. Nicola, e un terzo che fu cantato da sua sorella Burchwen, vissuta per un periodo a Finchale prima di divenire suora nell'ospedale di Durham; sono tutti componimenti brevi e semplici (oggi trascritti e registrati) conservati in un manoscritto del XIV secolo custodito nella British Library. Dopo l'ultima lunga malattia che lo costrinse a letto, curato dai monaci di Durham, morì i121 maggio 1170. La sua cella a Finchale entrò in possesso del monastero di Durham, e la sua tomba divenne luogo di pellegrinaggi. I miracoli che gli vennero attribuiti includono un alto numero di guarigioni di donne: la cosa non è molto usuale, e può forse essere spiegata considerando che i monaci di Durham avevano reso inaccessibile alle donne la tomba di S. Cutberto a causa di una sua supposta (ma non vera) avversione nei loro confronti. Il santuario di Finchale crebbe e prosperò ma Godric, come molti altri santi antichi, non fu mai ufficialmente canonizzato. Il suo culto a Finchale, a Durham e tra i cistercensi era molto consolidato. Merita di essere conosciuto meglio; tre scrittori a lui contemporanei ci hanno tramandato diverse ma sostanzialmente accurate informazioni su di lui.

nome San Teobaldo di Vienne- titolo Vescovo- nascita X secolo, Toluon, Isère- morte 21 maggio 1001, Vienne, Francia- ricorrenza 21 maggio- Canonizzazione papa Pio X, 9 dicembre 1903- Teobaldo (francese Thibaut), nato a Toluon (Isère), rimase orfano in giovane età e decise di diventare prete. Nel 957 fu consacrato vescovo: il suo nome appare in documenti ufficiali dal 970 al 999. Fu uno dei sostenitori del movimento di riforma della Chiesa del suo tempo, ponendosi in particolare sintonia con S. Odilone di Cluny (1 gen.). La legislazione di Teobaldo toccava le restrizioni nei contatti tra preti e donne, l'insistenza sulla necessità di portare il viatico agli ammalati e la sostituzione delle specie sacre ogni sette giorni. Dopo la sua morte (21 mag. 1001), le sue reliquie furono traslate a Saint-Cluf. Il suo culto fu formalmente approvato nel 1903. MARTIROLOGIO ROMANO. A Vienne in Borgogna, ora in Francia, san Teobaldo, vescovo, che per quarantaquattro anni onorò questa sede con il suo insigne esempio di carità e pietà.

nome San Paterno di Vannes- titolo Vescovo- nascita V secolo, Francia- morte V secolo, Vannes, Bretagna- ricorrenza 21 maggio- Incarichi ricoperti Vescovo di Vannes- L'identità di Paterno e il giorno in cui si celebra la sua festa sono incerti. Il nuovo Martirologio Romano lo identifica con un vescovo di Vannes (Bretagna), consacrato vescovo di questa città da S. Perpetuo di Tours. Paterno d'Avranches (15 o 16 apr.) non deve essere confuso con il Paterno d'oggi né con un santo gallese che ha lo stesso nome. La consacrazione del Paterno odierno, avvenuta in un concilio di vescovi della provincia di Tours nel 467, è un dato benvenuto in un periodo di scarsa documentazione. Sembra essere stato il primo vescovo di questa città gallo-romana che in precedenza era stata raggiunta da una considerevole immigrazione dalla Gran Bretagna e dall'Irlanda. Paterno fondò un monastero a Vannes e forse morì in esilio, ma questo dato non è sicuro. Razzie vichinghe portarono, come in altri casi analoghi, al trasferimento delle sue reliquie: nel 933 furono traslate a Déols, nel 946 a Issoudun e più tardi (1000) in un luogo più sicuro nella stessa città. Ricognizioni delle sue reliquie furono fatte nel 1186, 1223 e 1513. Andarono distrutte nel 1793, ma alcuni frammenti del suo cranio sono ancora conservati nell'abbazia di S. Paterno in Vannes. Questo antico culto di un santo bretone, datato più anticamente di molti altri, fu confermato da Paolo VI nel 1964. MARTIROLOGIO ROMANO. A Vannes nella Bretagna, in Francia, commemorazione di san Paterno, vescovo, che si tramanda sia stato ordinato vescovo in questo giorno da san Perpetuo di Tours in un Concilio provinciale qui radunato.

nome San Hemming di Abo- titolo Vescovo- nascita 1300 circa, Bi Finge, Svezia- morte 22 maggio 1366, Turku, Finlandia- ricorrenza 21 maggio- Beatificazione 1499 da papa Alessandro VI- Hemming nacque a Bi finge (a nord di Uppsala, Svezia) e studiò sia a Uppsala che a Parigi. I suoi interessi principali erano la teologia e il diritto canonico. Nel 1329 divenne canonico della cattedrale di Abo (nell'attuale Helsinki) e nel 1338 fu eletto vescovo. Benché sia stato un vescovo zelante nella cura della sua diocesi, passò anche molto tempo in viaggio: dovette affrontare problemi di confini territoriali con la diocesi di Uppsala (che aveva evangelizzato alcune parti della Finlandia) e nel 1347 accompagnò S. Brigida di Svezia (23 lug.) in Francia, assicurandole il proprio sostegno per due suoi progetti: por fine alla guerra tra Inghilterra e Francia e convincere papa Clemente VI a ritornare a Roma da Avignone. Sono stati conservati gli atti del sinodo diocesano del 1352 indetto da Hemming: questi decreti includono la celebrazione delle feste della Madonna, della Santa Croce, degli apostoli, di S. Michele e dei santi Lorenzo, Enrico, Eric e Olaf (questi ultimi due erano i re e patroni di Svezia e Norvegia). Ci sono anche istruzioni sulla custodia del SS. Sacramento, sull'amministrazione delle proprietà ecclesiastiche, e sull'esenzione dei poveri dal pagamento di compensi per dispense o funerali. Hemming morì il 22 maggio 1366 e fu sepolto nella cattedrale di Abo; i canonici registrarono vari miracoli avvenuti sulla sua tomba. Nel 1514 la Santa Sede autorizzò la traslazione delle sue reliquie e la loro collocazione in un reliquiario. Una pregevole pala di altare, proveniente dalla chiesa di Urdiala in Finlandia, raffigura Hemming con S. Brigida: un angelo pone sul capo di Hemming la mitra vescovile, a indicare che fu scelto per questo incarico da Dio stesso. MARTIROLOGIO ROMANO. A Turku in Finlandia, sant’Hemming, vescovo, che rifulse per il suo zelo pastorale: rinnovò la disciplina di questa Chiesa con l’indizione di un sinodo, favorì gli studi dei chierici, diede maggior decoro al culto divino e promosse la pace tra i popoli.

+9 punti

Nessun commento

Non ci sono ancora commenti. Perchè non inizi tu la conversazione?