@Namskot

12/04/2024 alle 20:39

Parallelismi

Parallelismi

La sottocultura woke mi ha sempre ricordato la rivoluzione culturale cinese, portata anche in occidente, non in forma cruenta, ma comunque tragica. La rivoluzione culturale cinese fu un bagno di sangue, i rei erano uccisi, e bastava essere medici o anche solo cinquantenni per essere considerati rei. In occidente, a parte ripeto le vittime del terrorismo, voleva dire la morte culturale. Il libro “Mao’s America, a survivor’s warming” (l’America di Mao, l’avvertimento di una sopravvissuta), di Xi Van Fleet, sopravvissuta appunto alla Rivoluzione Culturale Cinese, conferma questa tesi. “Rieducata” in condizioni durissime, riuscì a fuggire negli Stati Uniti dove, dopo trenta anni, ha riconosciuto nella (sotto)cultura Woke le linee direttive, i valori, l’imbecillità, il fanatismo della rivoluzione culturale. I parallelismi tra i due fenomeni sono enormi. Entrambi i fenomeni hanno come scopo la distruzione totale della cultura di un popolo, così da poterla sostituire con una ideologia marxista. È necessario la demonizzazione dell’avversario, così che diventi impensabile dargli il diritto di parola. Sono riconoscibili le tattiche marxiste di divisione, i buoni e cattivi, indottrinamento e rieducazione perché i cattivi diventino buoni, cancellazione, coercizione e inganno. I reprobi non sono ancora uccisi a bastonate ma sono cacciati dalle Università. C’è il solito infinito affetto per i giovani, più facilmente manipolabili di qualcuno più anziano che ha studiato di più. A loro viene data l’illusione di essere eroici combattenti per la libertà e la giustizia di una battaglia dannatamente facile. Chiunque li contraddica perde lo stipendio ed è cacciato. Le libertà più elementari, soprattutto quella di dire la verità, è annientata in nome di un futuro paradisiaco, privo di qualsiasi divisione e discriminazione, anzi privo di qualsiasi differenza. Non c’è bisogno di una polizia micidiale: i cittadini si denunciano gli uni con gli altri. I primi a dare il fulgido esempio sono ovviamente gli studenti. Xi Van Fleet portava nella sua memoria gli studenti cinesi invitati a denunciarsi gli uni con gli altri. Si è riempita di orrore quindi quando nella Università dove insegnava, la Loyola University del Mayland, si è trovata davanti a grandi poster, dannatamente simili ai cartelloni dei tempi di Mao, con cui gli studenti erano invitati a segnalare per telefono o Mail qualsiasi comportamento politicamente scorretto. Non ci sono dati oggettivi per dichiarare il politicamente scorretto. Il politicamente scorretto è solamente soggettivo. Se qualcuno si è sentito offeso, allora si ha avuto un’offesa. Gli studenti di Pechino distruggevano preziose porcellane, l’oca giuliva di turno propone di passare due mani di intonaco sulla Cappella Sistina. Vale lo stesso discorso che valeva ai tempi di Mao. Per quanto tu possa essere politicamente corretto, prima o poi arriva qualcuno ancora più politicamente corretto di te che ti dà del nazista. Chiunque denunci si mette contemporaneamente nel magnifico ruolo della vittima e nel ruolo ancora migliore di colui che ha il potere in mano. I professori sono terrorizzati. Una qualsiasi affermazione oggettivamente vera, può distruggere le loro carriere. Gli studenti sono terrorizzati, qualsiasi battuta può distruggere loro carriere e le loro vite. Se sono maschi, bianchi e etero spesso non c’è nemmeno bisogno della battuta sbagliata. Sono già reietti a prescindere. Ricordo le parole di George Orwell: la libertà è poter dire che due più due fa quattro. Rivoluzione culturale e woke sono la vittoria dell’irrealtà sulla realtà.

-1 punto
8 commenti

@Carlous_Rex

2 mesi fa

Concordo assolutamente con te amico. Alla cultura woke associo sempre un problema della società moderna che a mio parere si manifesta in tutte le fasce d'età: il non saper perdonare.

+1 punto

@Protagora

2 mesi fa

Un confronto interessantissimo. Personalmente non mi sento di concordare fino in fondo però ad ogni modo il paragone che hai instaurato lo trovo in brillante

0 punti

@zemfira

2 mesi fa

ma dove stiamo andando? Boh

0 punti

@Ginevra_2003

2 mesi fa

un pensiero interessante

0 punti
OP

@Namskot

2 mesi fa

@Ginevra_2003 ci dica la sua su questa mia ormai vecchia riflessione, condivide? O non condivide? O condivide solo in parte?

0 punti